È in distribuzione gratuita agli ospiti del ristorante “Una villa, un giardino”, il libro di recente pubblicazione sulla storia e le vicende di Palazzo Guidotti Beroaldi, che ospita oggi il Ristorante Il Giardino.
Dedicare un libro a questo storico palazzo significa restituire alla contemporaneità un prezioso tassello della storia del territorio bolognese.
A cimentarsi in questa ricostruzione sono Antonio Nicoli, l’architetto che ha seguito i lavori della recente ristrutturazione dell’edificio, e Lorenza Servetti, autrice di saggi di storia locale.
Lorenza Servetti ha raccolto il testimone dalla madre, Fedora Servetti Donati, studiosa che ha dedicato ogni sua azione ed opera per la conoscenza, salvaguardia, difesa e valorizzazione del patrimonio storico-culturale di Budrio, la patria natale.
In questo patrimonio è compresa, per l’appunto, “Una villa, un giardino”, ovvero Palazzo Guidotti Beroaldi.
Un po' di storia
La storia della villa è ripercorsa a partire dalla sua edificazione avvenuta da parte dei marchesi Guidotti, (presumibilmente tra il 1538 e il 1578) e nei susseguenti passaggi di proprietà:
tra il 1727 e il 1784, ai Beroaldi, casato bolognese di antica nobiltà e imparentato con i Guidotti; a questi anni risale con ogni probabilità la profonda ristrutturazione dell'edificio nell'architettura che ancora oggi conserva.
Nel primo Ottocento alla ricca famiglia budriese dei Gandolfi e nel primo Novecento ai conti Scarselli di Bologna. Gli Scarselli ci vissero fino al 1943, anno di morte della contessa Maria, che nella sua lunga permanenza in villa ebbe un legame molto simpatico con i budriesi, tanto da regalare loro per un decennio, dagli anni Venti ai Trenta, indimenticabili serate musicali.
Nel secondo dopoguerra la villa era stata venduta dagli eredi Scarselli alla famiglia Pelotti, che lo adibì a ristorante.
L'architettura
L'esterno della villa, nei diversi passaggi di proprietà, è piuttosto fedele all'architettura originaria, mentre gli spazi interni subiscono diverse trasformazioni.
Con il passaggio agli Scarselli, la torre, che per tanti secoli fu in uso come colombaia, diviene appartamento per la residenza permanente, trasformando spazi ausiliari in sale e camere riservate e discrete, mentre i solai di legno furono sostituiti con volte, in maniera da ottenere nei soffitti dei vani ampie volte ribassate.
Con il passaggio di proprietà alla famiglia Pelotti, vennero demoliti i muri divisori delle due sale a destra e a sinistra della loggia d’ingresso, sostituiti da grandi aperture, e furono chiusi il terrazzo coperto in fondo alla loggia e il piccolo cortile interno che collegava la casa alla torre, dove furono ricavati locali di servizio.
Si conservarono invece intatti gli ambienti del piano di mezzo, con le loro eleganti decorazioni in stucco.
A corredo del testo, una raccolta di fotografie storiche e recenti del complesso residenziale, fino all'ultima e importante ristrutturazione, che ha portato alla riapertura del ristorante "Il Giardino" nell'ottobre del 2011.
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