Il significato del noto detto bolognese è che Bologna la grassa è per chi ci abita non per chi è di passaggio...
A questo motto, i bolognesi aggiungevano spesso:
Bononia docet, Bûdri sbdòcet!
Che tradotto significa "Budrio spidòcchiati!"..., cioè invasi dai pidocchi!!!
Qualche budriese conosce questo detto che pare si utilizzasse un tempo per canzonare gli abitanti del paese dell'ocarina!!!
In ogni caso i budriesi non incassavano porgendo l'altra guancia,reagivano mettendo l'asso di briscola e rispondevano:
"I bulgnîs i én lûv, bécc e curiûs", tradotto "i bolognesi sono ingordi, cornuti e curiosi".
Pare dunque che i sondaggi e le statistiche usassero anche in passato, magari con metodi un po' più empirici di oggi...
Certo è che la nomea di Bologna la Grassa risale al lontano Medioevo, in relazione ad una cultura alimentare caratterizzata da varietà, abbondanza e qualità, che riguardava le
ricche famiglie bolognesi.
Nel Medioevo, per una città, questo appellativo poteva
considerarsi un complimento, poiché la ricchezza della cultura alimentare era
sinonimo di prosperità economica.
A Bologna, la cultura culinaria è legata in maniera forte
all'Università di Bologna, fondata nel 1088, l'Alma Mater Studiorum. Per
centralità nella cultura della città, Bologna è indicata anche come "la
Dotta", o "i dotti". Questa famosa università, fondata nel 1088,
ha sempre attratto gli studenti illustri a Bologna da tutto il mondo.
Durante il Medioevo, uno studente doveva provenire da una
ricca famiglia per frequentare l'università, e molti studenti provenienti da
tutta Europa hanno portato con loro decine di dipendenti, tra i quali cuochi.
Come risultato di questi cuochi stranieri e dei loro diversi metodi di cottura,
la cucina bolognese ha progressivamente assunto un sapore nuovo, che incorpora
elementi dalle vicine culture europee.
Senza la prestigiosa università, la cucina bolognese non si
sarebbe sviluppata con la stessa forza come ha fatto e, senza la ricca
tradizione culinaria, l'università non sarebbe diventata così famosa.
In questa
città, cultura e cucina sono uniti insieme in un rapporto simbiotico
che risale ad un millennio fa e ancora oggi è forte...
il disegno è di Augusto Majani Nasica, vignettista budriese
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