mercoledì 10 ottobre 2012

Gli italiani non conoscono le specialità locali

Nonostante la nostra cucina sia annoverata tra le bellezze dell’Italia più invidiate all’estero e nonostante il 70% degli italiani dichiarino, nei loro acquisti, di guardare molto all’italianità dei prodotti acquistati, con una buona metà che si considera piuttosto ferrato nel conoscere le più importanti specialità locali, in un recente studio condotto tramite interviste web a oltre 1.100 utenti donne di blog, forum e community e promosso dalla rivista Viaggi del Gusto Magazine, ahimè, l’orgoglio italiano subisce un grande contraccolpo.
Dal sondaggio emerge infatti un’ignoranza che ai veri competenti potrà sembrare inaudita: ebbene 8 italiani su 10 credono che l’Erbazzone sia nomignolo usato a Roma per chiamare i giardinieri o una parolaccia romanesca, 5 su 10 ritengono che lo Sfincione siciliano sia il soprannome dato ai bulli dell’isola, mentre il bestiario più inverosimile riguarda uno dei fiori all’occhiello delle eccellenze emiliane: il Culatello di Zibello è ritenuto dal 39% degli intervistati “una persona molto fortunata”, così come le Zeppole vengono identificate con una tipologia di scarpa rialzata.

Venendo alla nostra pinza, una delle specialità della cucina bolognese, alla domanda: “che cos’è?”, il 45% del campione intervistato, asserisce che si tratta di un tipico utensile utilizzato dai meccanici emiliani e solo il 34% conosce la risposta.

Che dire! Prima di attribuire giudizi, si dovrebbe analizzare la provenienza delle risposte, magari scoprendo – e credo che su questo varrebbe la pena scommetterci – che chi non ha fornito risposte corrette vanta un’appartenenza diversa rispetto al territorio di riferimento del cibo.

Se così fosse, sarebbe una prova in più del fatto che il cibo è una fabbrica di identità etnico-territoriali.

Della serie… a ciascuno il suo!

Laurea Honoris Causa in scienze gastronomiche per Gualtiero Marchesi

“L’esempio è la più alta forma di insegnamento” come afferma Gualtiero Marchesi, e il Maestro, nella sua lunga carriera di “cuoco” – è così che lui ama definirsi – di esempi ne ha dati tanti. 
Al tal punto che nel suo prestigioso curriculum non poteva mancare il conferimento della Laurea Honoris Causa in Scienze Gastronomiche.

L’evento è avvenuto oggi, alle ore 11:00 nell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Parma, città che ha promosso l’istituzione di questo ateneo e di ALMA, la scuola di Cucina Italiana presso la reggia di Colorno, della quale Marchesi è Rettore.

Dopo questo incarico, Marchesi, oltre alla paternità della moderna cucina italiana, ha assunto l’onere e l’onore di formatore d’eccezione, contribuendo a crescere professionalmente centinaia tra cuochi, pasticceri e sommelier, oggi ambasciatori della cultura enogastronomica italiana in tutto il mondo.

Idealmente, la laurea honoris causa a Gualtiero Marchesi rappresenta il coronamento di un percorso di vita all’insegna della cultura. Marchesi coniuga la competenza gastronomica all’amore per l’arte e la musica,  e fa della ricerca e curiosità intellettuale una continua tensione verso la perfezione.

giovedì 4 ottobre 2012

Mortadella please

A Bologna e Zola Predosa, appuntamento, dal 5 al 7 ottobre compresi, col "Mortadella, Please" il Festival Internazionale della Mortadella.
Come tutti sanno, la mortadella è il salume più famoso della tradizione gastronomica del Bolognese e Zola Predosa è capitale mondiale nella produzione di questo prodotto.
Nella tre giorni del Festival, il centro cittadino di Zola Predosa si trasformerà in una "Cittadella del Gusto" dove gustare in sei originali ricette a base di mortadella:

• Ravioli ai coriandoli di Mortadella
• Risotto Tricolore
• Crescentina alla Mortadella
• La Delizia di Zola
• Mortadella grigliata al balsamico
• Mousse di Mortadella al Tartufo

Le ricette saranno abbinate al Pignoletto Colli Bolognesi, serviti dai sommelier dell'Accademia della Muffa Nobile.

Sarà possibile, inoltre, incontrare i Produttori Alcisa e Felsineo, main sponsor dell'evento, acquistare mortadella, vino e prodotti tipici del territorio. All'interno della Cittadella saranno presenti Città del Vino, i Produttori Soci del Movimento Turismo del Vino, Strade dei Vini e dei Sapori Nazionali e Locali, e uno speciale gemellaggio.

Il Salumificio Alcisa (http://www.alcisa.it) aderisce al Consorzio Mortadella Bologna (http://www.mortadellabologna.com) ed è il fornitore esclusivo di Mortadella "Due Torri di Filiera" presso il ristorante “il Giardino”, prodotta esclusivamente con carne proveniente da suini nati, allevati e macellati in Italia.

Per il programma dettagliato dell’evento:
www.mortadellaplease.it

mercoledì 3 ottobre 2012

TOur tlen – ovvero il Festival del Tortellino

Così, con un titolo che storpia un po’ il vero nome in dialetto, a Bologna si celebra “sua maestà” il tortellino e i ristoratori della città e non solo, capitanati dallo chef Marcello Leoni, per la prima volta fanno sistema e si organizzano per dare vita ad un evento unico.

Il 4 ottobre festa di San Petronio in Piazza de Mello 4 (la piazza “sospesa” su via Stalingrado) dalle ore 18.00 alle ore 21.00 una ventina di chef daranno una loro interpretazione dell’ombelico di Venere a partire dalla versione più tradizionale.

Sarà una vera e propria celebrazione del tortellino, proposto nelle diverse preparazioni, dal più tradizionale rigorosamente in brodo di gallina e manzo a quello “come lo faceva la nonna “ nel brodo di fagioli, per arrivare ad una rivisitazione con la sfoglia profumata al lambrusco fino a quello alle erbe in brodo di pesce.

lunedì 1 ottobre 2012

Al ristorante "il Giardino" per scoprire le nuove tendenze del motociclismo


La riuscita di una conferenza o di un meeting aziendale dipende sia dalla scelta di uno spazio ideale e da un’organizzazione impeccabile e dettagliata, sia dalla perfezione dei banchetti e dalla qualità dell’offerta gastronomica, altre componenti chiave per un evento di successo.

Il ristorante “il Giardino” è il luogo per eccellenza dove stile ed eleganza si sposano con atmosfera, innovazione e organizzazione.

Giovedì 18 e venerdì 19 Ottobre 2012, nell’ampio ampio salone per convention e meeting aziendali, attrezzato con tecnologie all’avanguardia per soddisfare le esigenze di qualsiasi cliente, si terrà un evento unico per gli esperti e gli appassionati di motociclismo.

Si tratta della 5a Conferenza Internazionale del Motociclo che si svolgerà con il contributo di Ducati, azienda nata in Emilia Romagna, culla anche di Ferrari, Maserati e Lamborghini.

Il seminario è organizzato dal centro HAUS DER TECHNIK della RWTH Aachen, Partner dell'Università tedesca di Duisburg-Essen, in collaborazione con la FTZ- Research and Technology Association della West Saxon University di Zwickau.

Gli interventi, tenuti da relatori e docenti universitari di fama internazionale che anticiperanno il futuro dei veicoli a due ruote, proseguiranno all’insegna del piacere enogastronomico grazie alla ricca offerta del ristorante “il Giardino”.
Uno staff professionale accompagnerà l’evento dal coffee break, al buffet lunch, con ricco assortimento di specialità calde e fredde, fino al momento della cena, con portate selezionate dal nostro chef per rappresentare l’identità del territorio locale ma, al tempo stesso, per incontrare il gusto di un pubblico internazionale.

giovedì 27 settembre 2012

Storia e aneddoti sulla mortadella Bologna


Per parlare di mortadella, il salume più famoso della tradizione gastronomica del Bolognese, facciamo un tuffo nella Bologna medioevale, quando intorno alle porte della città esistevano boschi e non un reticolo di strade e costruzioni come oggi. L’estensione di un bosco veniva calcolata in base al numero di maiali che poteva contenere. Questo dettaglio la dice lunga sull’importanza che aveva il maiale a quei tempi e che ha sempre avuto nel territorio bolognese.

I “salaroli” bolognesi, ossia i salumieri del tempo, che diedero vita ad una delle più antiche corporazioni di Bologna, e che già nel 1376 avevano per stemma un mortaio con pestello, pare avessero ereditato la ricetta della mortadella dall’antica Felsina etrusca e dalla Bonomia dei Galli Boi, ricchi di querceti che fornivano ghiande saporose ai numerosi maiali locali, selvatici e addomesticati.
Tant’è vero che il mortaio veniva utilizzato dai Romani per pestare e impastare le carni suine con sale e spezie e proprio dall’utilizzo del “mortarium” sembra derivi il nome del salume.
I salaroli, dopo avere prodotto la mortadella, vi applicavano dei sigilli di garanzia e ne custodivano gelosamente la ricetta.

Un viaggiatore del Settecento così descrive la loro attività: “Tagliavano la carne di maiale in piccoli pezzi, lasciando intuire che non sceglievano una parte precisa e dopo averla condita con sale comune, pepe, agli e un po’ di salnitro con essa riempivano budella di manzi. E dopo avere lasciato queste mortadelle per circa due giorni in salamoia le fanno bollire in acqua, avendo cura di cuocerle piuttosto poco che tanto. Poi le appendono alla cappa del camino fino a che siano asciutte. Così confezionate si conservano bene per un anno o due”.

Pare che la denominazione "mortadella" risalga al 1661. Allora non esistevano le cerificazioni d’origine, evidentemente però le truffe e le contraffazioni si praticavano già e in quell’anno, proprio per regolare la produzione di questo preziosissimo salume, il cardinale Ranuccio Farnese pubblicò un bando che vietava la produzione di mortadella con carni diverse da quelle di maiale, anche perché tale reato provocava “in grave pregiudicio del Pubblico, e particolarmente della Dote che gode ab antiquo detta città di fabbricar Mortadelle d'isquisita perfettione”.

Secondo gli storici tale provvedimento rappresenta il primo tentativo compiuto in Italia per tutelare una specialità gastronomica e anticipa in un qualche modo l’attuale disciplinare di produzione.

Nel 1998, la Mortadella di Bologna ottiene dall’Unione Europea la denominazione l’IGP (Indicazione Geografica Protetta) e nel 2001 nasce il Consorzio Mortadella Bologna (http://www.mortadellabologna.com), con l’obiettivo di tutelare e promuovere la Mortadella di Bologna IGP.
Il Consorzio riunisce complessivamente una trentina di aziende dell’Emilia Romagna e di altre zone dell'Italia centro-settentrionale dove il famoso salume si è diffuso nel corso dei secoli fino ai nostri giorni.

Le aziende che aderisco al Consorzio insieme producono circa il 95% di tutta la Mortadella Bologna IGP attenendosi al Disciplinare di produzione dell'indicazione geografica protetta "Mortadella di Bologna".

Tra le aziende produttrici bolognesi spicca il Salumificio Alcisa (http://www.alcisa.it), che rifornisce al ristorante Il Giardino la mortadella "Due Torri di Filiera", prodotta esclusivamente con carne proveniente da suini nati, allevati e macellati in Italia.

martedì 25 settembre 2012

Genio e sregolatezza: le vignette di Luigi Vecchi




Si apre venerdì 28 settembre alle ore 18,30 al Caffè della Corte in Corte Isolani la mostra di vignette di Luigi Vecchi dal titolo "Genio e Sregolatezza" curata da Simonetta Villoresi, che resterà in visione anche sabato 29 e domenica 30 settembre.
 La definizione coniata da Perroux, noto penalista e maestro di Luigi Vecchi, coglie perfettamente i caratteri e il talento di quest'uomo che fu per molti e ancora oggi, un punto di riferimento culturale per la città di Bologna. Noto penalista e cassazionista, convisse tutta una vita tra la vocazione per la scrittura e la sua professione di avvocato, che lo videro impegnato in molti celebri processi quali La Banda della Magliana; il Caso Grisolia; il Caso Nigrisoli; Don Zeno, amico suo fraterno, per Nomadelfia; Il Cardinale Lercaro; Alfonsina Cottini e altri come Pasolini, suo amico personale fin ai tempi del ginnasio al Galvani. Le vignette, esposte nello splendida cornice del cortile del Caffè della Corte, restituiscono, sdrammatizzata, la visione che Luigi Vecchi aveva dell'umanità e specialmente del suo "emozionato" rapporto con la femminilità che, tra amore e insofferenza, delirio e passione, estraneità e partecipazione, rappresentò la croce e la delizia della sua esistenza.

L'ingresso è libero.

giovedì 20 settembre 2012

Bulåggna la grâsa par chi i stà, brîsa par chi i pâsa

Il significato del noto detto bolognese è che Bologna la grassa è per chi ci abita non per chi è di passaggio...
A questo motto, i bolognesi aggiungevano spesso:
Bononia docet, Bûdri sbdòcet! 
Che tradotto significa "Budrio spidòcchiati!"..., cioè invasi dai pidocchi!!!
Qualche budriese conosce questo detto che pare si utilizzasse un tempo per canzonare gli abitanti del paese dell'ocarina!!!
In ogni caso i budriesi non incassavano porgendo l'altra guancia,reagivano mettendo l'asso di briscola e rispondevano:
"I bulgnîs i én lûv, bécc e curiûs",  tradotto "i bolognesi sono ingordi, cornuti e curiosi".


Pare dunque che i sondaggi e le statistiche usassero anche in passato, magari con metodi un po' più empirici di oggi...
Certo è che la nomea di Bologna la Grassa risale al lontano Medioevo, in relazione ad una cultura alimentare caratterizzata da varietà,  abbondanza e qualità, che riguardava le ricche famiglie bolognesi.
Nel Medioevo, per una città, questo appellativo poteva considerarsi un complimento, poiché la ricchezza della cultura alimentare era sinonimo di prosperità economica.

A Bologna, la cultura culinaria è legata in maniera forte all'Università di Bologna, fondata nel 1088, l'Alma Mater Studiorum. Per centralità nella cultura della città, Bologna è indicata anche come "la Dotta", o "i dotti". Questa famosa università, fondata nel 1088, ha sempre attratto gli studenti illustri a Bologna da tutto il mondo.

Durante il Medioevo, uno studente doveva provenire da una ricca famiglia per frequentare l'università, e molti studenti provenienti da tutta Europa hanno portato con loro decine di dipendenti, tra i quali cuochi. 
Come risultato di questi cuochi stranieri e dei loro diversi metodi di cottura, la cucina bolognese ha progressivamente assunto un sapore nuovo, che incorpora elementi dalle vicine culture europee.

Senza la prestigiosa università, la cucina bolognese non si sarebbe sviluppata con la stessa forza come ha fatto e, senza la ricca tradizione culinaria, l'università non sarebbe diventata così famosa. 
In questa città, cultura e cucina sono uniti insieme in un rapporto simbiotico che risale ad un millennio fa e ancora oggi è forte...

La cucina è una bricconcella

Ecco come descrive la cucina Pellegrino Artusi, nella sua opera originaria del.1891 “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”.

«La cucina è una bricconcella; spesso e volentieri fa disperare, ma dà anche piacere, perché quelle volte
che riuscite o che avete superata una difficoltà, provate compiacimento e cantate vittoria.
Diffidate dei libri che trattano di quest’arte: sono la maggior parte fallaci o incomprensibili, specialmente quelli italiani; meno peggio i francesi: al più al più, tanto dagli uni che dagli altri, potrete attingere qualche nozione utile quando l’arte la conoscete.
Se non si ha la pretesa di diventare un cuoco di baldacchino non credo sia necessario, per riuscire, di nascere con una cazzaruola in capo; basta la passione, molta attenzione e l’avvezzarsi precisi: poi scegliete sempre per materia prima roba della più fine, che questa vi farà figurare. Il miglior maestro è la pratica sotto un esercente capace; ma anche senza di esso, con una scorta simile a questa mia, mettendovi con molto impegno al lavoro, potrete, io spero, annaspar qualche cosa. [...]
Per saperne di più su Pellegrino Artusi, visita il sito: http://www.pellegrinoartusi.it

lunedì 17 settembre 2012

Ragù alla bolognese, la ricetta ufficiale

Era domenica 17 Ottobre 1982, per esattezza alle ore 13,15, quando a Bologna presso l’Hotel Royal Carlton via Montebello n 8, la Delegazione Bolognese della Accademia Italiana della Cucina sottoscrisse un verbale che depositava la ricetta ufficiale del vero Ragù Bolognese, proprio quella della tradizione dei Ristoranti di Bologna la Grassa, davanti al Dott Aldo Vico di Bologna. Presenti il prof. Zangheri di Rimini, il dott. Nuvoletti Conte Giovanni e il prof. Cetrullo Carlo, docente universitario.


"Il prof Cetrullo Carlo, nella anzidetta sua qualità, dichiara che la Delegazione Bolognese della Accademia della Cucina ha voluto, avviando indagini lunghe e laboriose, promuovendo e realizzando indagini di natura storica, sociale, d’ambiente, mercantile, turistica e folcloristica, nonché indicendo pubblica consultazione a mezzo del giornale quotidiano aperta ad ogni strato sociale dell’intera popolazione della città di Bologna"

SOLENNEMENTE DECRETA 

Che la Ricetta del ‘Ragù Classico Bolognese’, la cui fama, oltre ad essere universale, è secolare, tanto da perdersi nella Storia per sconfinare nella Leggenda, è la seguente:

Componenti e Quantità
  • Cartella di manzo gr 300
  • Pancetta distesa gr 150
  • Carota gialla gr 50
  • Costa di sedano gr 50
  • Cipolla gr 30
  • Salsa di pomodoro Cucchiai 5
  • Vino bianco secco bicchieri 1\2
  • Latte intero bicchieri 1
  • Utensili necessari
  • Tegame di terracotta circa 20 cm di diametro
  • Cucchiaio di legno
  • Coltello a mezzaluna

PROCEDIMENTO
  • Si scioglie nel tegame la pancetta tagliata a dadini e tritata con la mezzaluna;
  • si aggiungono le verdure ben tritate con la mezzaluna e si lasciano appassire dolcemente;
  • si aggiunge la carne macinata e la si lascia, rimescolando sino a che sfrigola;
  • si mette 1\2 bicchiere di vino ed il pomodoro allungato con poco brodo;
  • si lascia sobbollire per circa due ore aggiungendo , volta a volta, il latte e aggiustando di sale e pepe nero
  • Facoltativa, ma consigliabile, l’aggiunta, a cottura ultimata, della panna di cottura di un litro di latte intero

martedì 11 settembre 2012

La misura esatta della tagliatella bolognese


Al 1972, per l’esattezza il 16 aprile risale il primo deposito da parte della Delegazione Bolognese dell'Accademia Italiana della Cucina. Originale e molto curioso è il verbale notarile, redatto dal Notaio Aldo Vico di Bologna, dove vengono stabilite le caratteristiche delle tagliatelle bolognesi autentiche. Sulla base di nozioni storiche, l'Accademia stabilì che la larghezza della Tagliatella bolognese originale 
cotta e servita in tavola è di 8 mm, mentre da cruda, al momento del taglio, deve essere di 6,5 o, a seconda della durezza della pasta, al massimo di 7 mm.
La cosa più divertente e leggendaria è che nello stesso verbale si dice che questa misura corrisponde alla 12.270esima parte dell'altezza della Torre Asinelli di Bologna… A testimonianza delle tradizioni gloriose della cucina bolognese, tale misura è stata riprodotta in un campione aureo, racchiuso in uno scrigno, che reca la scritta "8 mm “misura della Tagliatella - Accademia Italiana della Cucina – 1972”, gelosamente conservato nel Palazzo della Mercanzia di Bologna.
 Le firme in calce al verbale di deposito sono del marchese Gavotti, Console di Turchia, del Dott. Camacina, giornalista e gastronomo, del Comm. Majani, industriale bolognese e delegato di Bologna dell'Accademia Italiana della Cucina.

lunedì 3 settembre 2012

Un luogo comune da sfatare: gli spaghetti alla bolognese




È uno dei tanti stereotipi che danneggiano la cucina italiana nel modo e purtroppo gli spaghetti alla bolognese esistono dappertutto nel mondo… tranne che a Bologna!

Gli spaghetti, quindi, on sono certamente da attribuirsi alla cucina bolognese, né tantomeno a quella emiliana che, rispetto alla pasta di semola di grano duro, più tipicamente meridionale, ha sempre privilegiato la sfoglia fresca all'uovo.

Dobbiamo pertanto contribuire a sfatare questo luogo comune: gli spaghetti sono diffusissimi nel Nord Europa, dove li vendono persino in lattina…, in America e persino in Giappone, con cui addirittura farciscono i panini!

I britannici consumano fino a 670 milioni di porzioni all’anno di spaghetti, chiamandoli spag bol e li condiscono, secondo la loro convinzione, “all’italiana”, cioè con tutto quello che capita: aglio, olio, pomodori pelati in scatola e con il terrificante “parmesan”, una delle più grandi falsificazioni al mondo del Parmigiano Reggiano. Nei ristoranti italiani del mondo si trovano spesso nel menu alla carta con i più disparati condimenti che scimmiottano il ragù alla bolognese, anche in questo caso con ingredienti che nulla hanno a che vedere con la ricetta tradizionale.

L’origine di questo stereotipo sembra risalire alla II Guerra Mondiale, quando gli alleati americani e britannici, passando per l’Emilia, entrarono in contatto con la nostra cucina e gradirono le tagliatelle al ragù. Poi, fatto ritorno alle loro nazioni, rivolgendosi agli emigrati italiani che si erano dedicati alla ristorazione, raccontarono il piatto, ignorando le differenze delle cucine regionali. 
I ristoratori, che chissà da quale regione provenivano, e non certo dall'Emilia, cercarono di accontentarli, con i risultati che ancora oggi si possono osservare.

La ricetta del ragù bolognese, in dialetto “ragò”, viene interpretata in un numero infinito di modi, soprattutto per quanto riguarda l’utilizzo delle carni trite che nella ricetta ufficiale – quella depositata il 17 ottobre 1982 all'Accademia Italiana della Cucina alla Camera di commercio di Bologna – sono la “cartella”, taglio della pancia del bovino, e la pancetta, ma oggi spesso sono sostituite da carni più magre che, ovviamente, riducono i tempi di cottura. 


Al Giardino chiedete il “Menù Vera Bologna”




Il Ristorante Il Giardino aderisce al Menù Vera Bologna che, dal 15 aprile al 30 novembre, consente di gustare i piatti della migliore tradizione bolognese secondo la ricetta depositata alla Camera di Commercio e ad un prezzo particolarmente conveniente.
L’iniziativa, promossa da Confcommercio Ascom, Cciaa, Lions Club Bologna Re Enzo, Accademia italiana della Cucina e gode del sostegno di comune, provincia, regione Emilia Romagna e Apt Servizi, ha selezionato i migliori ristoranti di Bologna e provincia che interpretano la vera cucina bolognese e si impegnano a rispettare le vere ricette tradizionali depositate alla Camera di Commercio dall'Accademia Italiana della Cucina, offrendo un menù al prezzo di euro 25, 35, 45, secondo la categoria del ristorante.
I bolognesi e soprattutto i turisti avranno così un’occasione unica per conoscere, oltre che “Bologna la dotta”, ovvero gli aspetti culturali del territorio, anche Bologna “la Grassa”, cioè la tipicità della sua gastronomia.
A fare da punto di riferimento informativo il portale www.menuverabologna.it, disponibile in sette lingue, tra cui russo e cinese. Il Ristorante Il Giardino propone un menù da 45 euro, inserendo nella carta 5 ricette selezionate dall’Accademia Italiana della Cucina tra i sedici piatti più rappresentativi della tradizione culinaria bolognese e tutte depositate presso la Camera di Commercio di Bologna, ovvero:

Tagliatelle alla bolognese con ragù di carne
Mousse di Mortadella
Cotoletta alla bolognese
Friggione
Pinza di Bologna 

La Mousse di mortadella, prodotto principe della tradizione di Bologna che spesso s’identifica con il nome stesso della città.
Questa ricetta facile e rapida mantiene inalterata la fragranza della celeberrima specialità bolognese.La mortadella è di origine antichissima e l’imperatore Augusto ne era ghiotto. Il nome deriva dal mortaio nel quale si pestava la carne di maiale e il mirto che la aromatizzava prima dell’avvento del pepe. La Mortadella Bologna si fregia del marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta) che la Commissione Europea attribuisce solo ai prodotti che vantano nobili origini ed una lunga tradizione di alta qualità.

La Tagliatella alla bolognese al ragù di carne, prevede una ricetta sia per la tagliatella, che 
cotta e servita in tavola deve essere larga 8 mm, sia per il ragù, il cui procedimento prevede un soffritto di sedano, carota e cipolla e l’aggiunta di polpa di cartella di manzo e pancetta di maiale.

Nei secondi, la Cotoletta alla bolognese, variazione della cotoletta alla milanese, che secondo la ricetta originaria è preparata con un sottile pezzo di vitello ben battuto e passato nell'uovo sbattuto e nel pangrattato. Poi, una volta dorato in padella con burro e guarnito di prosciutto crudo e formaggio in scaglie, si versano due cucchiai di brodo caldo, un poco di burro e si lascia in padella sino a che il formaggio si sarà fuso; in aggiunta, si può arricchire con una punta di sugo di pomodoro o con lamelle di tartufo profumato.

Il Friggione è uno dei piatti più versatili della tradizione bolognese, e può essere servito come salsa di contorno, crema per crostini o condimento per la pasta.
Poche ed essenziali materie prime – cipolle bianche, pomodori pelati, strutto, sale e zucchero – ma tutt’altro che banale nel procedimento, come si addice ai piatti che più sono semplici più anelano all’eccellenza. Per essere semplicemente perfetto è necessario un ritorno alle materie prime di primissima scelta e cuocere a lungo e a fuoco lento.

La Pinza di Bologna, tanto cara al territorio bolognese, deve il suo nome alla forma del dolce, poiché la pasta frolla avvolge la marmellata come una pinza. Spesso preparata in prossimità delle feste natalizie, con l'ingrediente a base di mostarda bolognese, ovvero marmellata nera di cotogne, scorze di agrumi e uva sultanina, mandorle, noci, pinoli o, in alternativa, con una buona marmellata di prugne un po’ asprigna. 
Caratteristica principale della pinza bolognese è la conservazione, che può raggiungere fino a 15 giorni dopo la preparazione, senza deteriorarsi.

giovedì 7 giugno 2012

Un po' di storia: la mitica Tavernetta


E fu proprio la famiglia Pelotti ad aprire un bar nella storica residenza e ad iniziare un’attività di intrattenimento nel loggiato al primo piano, dove si ballava al suono di un juke-box.
All’inizio degli anni ‘60 l’edificio fu comperato dalla Cooperativa di Budrio, che riorganizzò l’attività del bar, costruì dei campi di bocce e, soprattutto, dopo lavori di ristrutturazione al primo piano, inaugurò il ristorante e la Tavernetta, sala da ballo elegante, per accedere alla quale  gli uomini dovevano indossare la giacca, ed era “sempre come a capodanno”, come ricorda Fausto Conti, che per tanto tempo animò con la sua orchestra (I Conti) le serate danzanti.
Si ballava il mercoledì e il sabato sera, la domenica pomeriggio e sera... e furono i mitici anni '60

Il nostro Menù


Gli antipasti

                                                                                         Euro
Affettati :


Culatello di Zibello con carciofini sott’olio                    14,00
Culatello di “ Zibello”


Salame nostrano                                                     8,00
Salame Felino dell’entroterra


Prosciutto di Parma 24 mesi                                   12,00
Prosciutto del consorzio di Parma stagionato 24 mesi


Mortadella  Alcisa Bologna                                     8,00
Mortadella di sola carne italiana certificata


Assortimento di affettati                                        12,00
Selezione di salumi nostrani accompagnati con squacquerone e crescentine


~~


Lonzino di maiale                                                 8,00
Carpaccio di lonzino di maiale marinato, con pere e pinoli tostati


Sformatino di asparagi                                           8,00
Sformatino di asparagi accompagnato con uova di quaglia e maionese fatta in casa


Crema di carciofi                                                   8,00
Vellutata ai carciofi con scaglie di parmigiano e gocce di balsamico


I primi piatti…


                                                                                         Euro

                                                                                                           



Tagliatelle al ragù bolognese                                    12,00

Tagliatelle fatte in case condite con ragù bolognese


Tagliatelle al prosciutto crudo                                   12,00
Tagliatelle fatte in case saltate in padella con cipolla e prosciutto crudo


Tortelloni di ricotta al burro e pomodoro                    12,00
Tortelloni fatti a mano , ripieni di ricotta, saltati con burro e pomodoro


Tortelloni di ricotta con punte di asparagi                 12,00
Tortelloni fatti a mano , ripieni di ricotta, saltati in padella con punte di asparagi


Gramigna con ragù di salsiccia                                8,00
Pasta fresca di semola servita con ragù di salsiccia


Spaghetti alla chitarra al ragù bianco                     10,00
Spaghetti fatti in casa saltati con ragù di vitello, melanzane e olive nere


Gnocchetti di patata con pomodoro e basilico fresco     8,00
Gnocchi di patata caserecci saltati con pomodoro e basilico fresco
~~


Tortellini in brodo                                               12,00
Tortellini di carne fatti in casa, in brodo di cappone




I secondi piatti…

                                                                                       Euro
                                                                                                          
Nodino di vitello al burro e salvia                           14,00
Tenera bracciola di vitello cotta in padella con burro e salvia


Cotoletta alla petroniana                                      14,00
Cotoletta di vitello impanata e fritta, glassata in padella con prosciutto crudo e grana


Tagliata di manzo al rosmarino                            14,00
Entrecôte di manzo alla griglia, al sale grosso di Cervia e rosmarino


Costolette di agnello impanate e fritte                     14,00
Costolette di agnello panate accompagnate con carciofi fritti


Costolette di castrato                                          12,00
Costolette di castrato alla griglia con olio alle erbe fini


Misto di carne alla griglia ( minimo per 2 persone )         15,00cad.
Manzo, castrato, salsiccia e vitello cotti alla piastra


Filetto di manzo all’ aceto balsamico di Modena      15,00
Filetto di manzo scottato in padella con aceto balsamico di Modena


Filetto di manzo al pepe verde                              15,00
Filetto di manzo flambato in padella con cognac  e pepe in grani


Petto di faraona in crosta di mandorle                   12,00
Petto di faraona rosolato in crosta di mandorle e senape




I contorni…
                                                                                      Euro
                                                                                                           
Patate al forno                                                    3,00
Patate arrostite al forno con aglio e rosmarino

Insalata di radicchio di campo                               3,00
Radicchio di campo condito a piacere

Pomodori gratinati                                              3,00
Pomodori gratinati con pangrattato alle erbe

Julienne di peperoni arrostiti                                 3,00
Peperoni cotti al forno e spellati

Cipollotti freschi in agrodolce                                3,00
Cipollotti dorati in padella all’aceto balsamico

Verdure ai ferri                                                3,00
Misto di verdure grigliate

Guazzetto di piselli                                          3,00
Piselli freschi in umido
~~
Degustazione di formaggi  Dop                         10,00
Selezione di formaggi accompagnati con mostarda di frutta piccante e miele di acacia

Pecorino di Pienza                                          6,00
Pecorino toscano accompagnato con mostarda di frutta piccante

Pecorino di fossa                                             6,00
Pecorino di Sogliano stagionato in fossa accompagnato con miele di acacia





 


I Dessert...
                                                                                     Euro


                                                                                                           

Macedonia di Frutta di stagione                            4,00

Assortimento di frutta di stagione


Semifreddo al mascarpone e caffè                          4,00
Parfait di mascarpone con salsa al caffè


Fiordilatte all’amaretto                                     4,00
Fresca panna cotta all’amaretto


Zuppa inglese                                                4,00
Tradizionale zuppa Artusiana all’alchermes


Mousse al cioccolato                                       4,00
Soffice mousse servita con pere al vino rosso


Carpaccio di ananas                                      4,00
Sottili fette di ananas marinate, servite con una pallina di gelato al limone


Gelato                                                        3,00
Al gusto di crema

Sorbetti                                                      2,00
Al gusto di limone e caffè



Il Servizio…


Coperto                                                     2,00
A Persona